Come d’inverno, gli alberi perdono le foglie,
senza più fiori, né frutti
così è questo nostro tempo,
segnato da una terribile pandemia.
Eppure sono bastate mani creative
come quelle di Luigina, Mina, Orietta, Concesio, Pippo, Chiara…
per rivestire di particolare bellezza
questi rami secchi e spogli.
Ecco il Natale!
Mentre ovunque si chiede indispensabili distanziamenti,
che raffreddano le già difficili relazioni,
e, in tanti, si fa strada tristezza e solitudine,
Dio si fa vicino,
e con la sua mano redentrice,
riempie di gesti di tenerezza,
questa storia ‘rinsecchita’
così da “moltiplicare la gioia e aumentare la letizia”.
E’ davvero Natale!
In questo nostro mondo,
che ogni giorno conta i suoi morti,
“è apparsa la grazia di Dio”:
“un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio”
Nell’oscurità della notte
la vita continua ad aprire spiragli di luce!
E la gioia si fa canto!
Attraverso la voce dei nostri cantori
ci sembra di sentire l’annuncio degli angeli
“Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia…
troverete un bambino avvolto in fasce”.
Volgiamo lo sguardo al mistero dell’Incarnazione,
attraverso la contemplazione del nostro bellissimo presepe,
anche quest’anno, allestito sotto l’altare, da Adriano ed Emidio.
Ma alziamo lo sguardo fin sopra al Tabernacolo
dove abbiamo posto un quadro realizzato da Tofinq,
un fratello mussulmano,
e in quel volto di bimbo,
intravvediamo il Creatore del mondo,
che porta la vita dentro storie
segnate da malattia e morte.
Un bimbo dal volto scuro,
per non dimenticare che siamo ‘fratelli tutti’.
Purtroppo anche oggi accade,
come nella lontana notte di Betlemme,
di lasciare al freddo e al gelo
qualche mamma in attesa,
o un papà in cerca di un tetto
dove riparare la sua famiglia!
Gesù è nell’Eucaristia…
ed è verissimo…e possiamo accoglierlo sulle nostre mani,
come nelle nostre mani possiamo prendere la Scrittura
così da ascoltare la sua Parola.
Ma “un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio”
ed allora in ogni piccolo di questo mondo,
possiamo accarezzare, con le nostre mani,
il volto del Signore.
Tutti aspettiamo il vaccino per uscire dalla pandemia,
ma solo la tenerezza di Dio ci salverà!
Questo Natale così particolare,
che ha risvegliato tanta solidarietà sopita,
lo celebreremo in famiglia.
Ed allora cominciamo, dentro le nostre case.
ad usare il linguaggio della gentilezza,
lasciamo spesso una carezza sul volto dei nostri cari,
riempiamo di dolcezza e misericordia le nostre relazioni
per cominciare a sognare un futuro diverso!
E tornando a casa
portiamo con noi l’immagine
di questo inatteso Gesù Bambino,
perché, solo se le nostre mani
sapranno accogliere
i piccoli, gli ultimi e gli scartati,
verrà alla luce il mondo nuovo,
che tutti attendiamo.
E tu, Gesù bambino,
che hai così tanta fede
in ciascuno di noi,
da affidarti alle nostre mani,
donaci un po’ del tuo divino sorriso,
così che possiamo vivere
e portare ovunque,
anche in questo tempo così particolare,
la gioia del vangelo.
Buon Natale.
