“ALZATI, PRENDI CON TE…” (MT 2,13) – Il cammino della quaresima 2021

Ci siamo messi in ascolto di quello che lo Spirito dice alle Chiesa. “Abbiamo bisogno di discernimento ed è lo Spirito che ci guida a discernere come vivere e cosa dobbiamo fare adesso, qual è la strada giusta e quale è quella sbagliata, quali piccole e grandi decisioni nella nostra vita personali e di comunità dobbiamo prendere. Se noi chiediamo luce allo Spirito Santo, Lui ci aiuterà a discernere le vere decisioni, quelle piccole di ogni giorno e quelle più grandi, quelle personali e quelle di Chiesa” (Lettera pastorale del Vescovo).

Il cammino di conversione che la quaresima ci propone sembra ben sintetizzato da quanto padre Marko Ivan Rupnik, ha detto al Consiglio dei Prefetti della diocesi di Roma (18.01.2021):  “Forse un’epoca è veramente finita. Forse oggi davvero lo Spirito suggerisce di scoprire e conoscere Dio come Padre, che non lo si può conoscere a tavolino ma stando con Lui da figli, nel suo Figlio unigenito. Non è possibile diversamente, siamo figli in Cristo, come diceva Atanasio continuamente, figli nel Figlio e dunque fratelli. E questa fratellanza e figliolanza che sono diventate molto ideologiche e molto lontane dall’esperienza. Invece è l’asse centrale di tutta l’esistenza umana. E l’asse centrale è una parola che in quattro secoli abbiamo del tutto eliminata: la “relazione”.

E’ quanto papa Francesco ci ha ricordato con l’enciclica “Fratelli tutti”: una fraternità da vivere nelle famiglie, nella Chiesa e nel mondo intero. Non è un caso che all’inizio dell’anno, nel messaggio per la giornata della pace, ci ha proposto la ‘cultura della cura’ contro quella dell’indifferenza, dello scontro e dello scarto, per rimettere al centro le relazioni. Non solo, ma tenendo conto che “l’esperienza della pandemia ha messo in luce il ruolo centrale della famiglia come Chiesa domestica e l’importanza dei legami comunitari tra famiglie, che rendono la Chiesa una “famiglia di famiglie” (AL 87), il 19 marzo 2021, a cinque anni dalla pubblicazione dell’esortazione apostolica sulla bellezza e la gioia dell’amore familiare, ha voluto l’Anno “Famiglia Amoris Laetitia”, che si concluderà il 26 giugno 2022.

Nella lettera “Con cuore di Padre”, papa Francesco ci ha proposto di vivere anche uno speciale “Anno di San Giuseppe”, per non dimenticare,  “in mezzo alla crisi che ci sta colpendo, che «le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo. […] Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti». Tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà. San Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in “seconda linea” hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza” (Patris Corde).

Pur nelle limitazioni, dovute ai contagi da covid-19, che impediscono tante attività, abbiamo delle indicazioni preziose per salire, come popolo di Dio, verso Gerusalemme e rinnovare la fede, la speranza e la carità: l’attenzione alla famiglia, così come è, e il vivere, nella Chiesa e nel mondo, con lo stile discreto e umile di quel Giuseppe, la cui grandezza sta nel ‘prendersi cura’ di Maria sua sposa e di Gesù.

La paternità di Giuseppe, molto simile a quella dei presbiteri, ci aiuterà a prendere in considerazione anche le vocazioni di speciale consacrazione ed in modo particolare ci accompagnerà all’ordinazione presbiterale di don Francesco Antenucci il prossimo 10 aprile.

TRACCE PER IL CAMMINO

A partire dalla Parola Dio, che la liturgia del tempo quaresimale dell’anno B ci propone, e dalla lettera “Patris Corde” di papa Francesco, questo sussidio propone alcune schede per un cammino di riflessione, personale e particolare, mettendo al centro del nostro cammino cinque parole: tenerezza, obbedienza, coraggio, accoglienza e dono. Gli uffici pastorali hanno così preparato le seguenti schede:

  1. Per le famiglie (pastorale familiare)
  2. Per i ragazzi (6/11 anni, da utilizzare in famiglia con i genitori e in parrocchia con gli educatori) e per gli adolescenti (12/14nni). (ufficio annuncio e catechesi)
  3. Per il mondo della scuola (pastorale scolastica e IRC)
  4. Per l’animazione della liturgia domenicale (ufficio liturgico)
  5. Per l’impegno nel mondo (pastorale della fragilità