COSTRUIAMO INSIEME SENTIERI DI PACE – 1 gennaio 2023 giornata della pace.

Entrando in chiesa, in questi giorni, credo che tutti abbiamo notato il presepe realizzato dai nostri scout che, non a caso, ha sopra la scritta preparata dai ragazzi del catechismo all’inizio dell’anno appena concluso: “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio”. Iniziamo il nuovo anno con questa immagine: entriamo in questo tempo nuovo, non da soli, ma in compagnia di Gesù, insieme alla sua famiglia, con l’impegno di “costruire giorno per giorno, come artigiani di pace, un buon anno”.

Celebriamo oggi la 56° giornata della pace. Papa Francesco, nel suo messaggio, ricorda che dopo l’esperienza della pandemia e l’insorgere di nuovo flagello, quello di un ulteriore guerra, “è ora di prendere un tempo per interrogarci, imparare, crescere e lasciarci trasformare, come singoli e come comunità; un tempo privilegiato per prepararsi al “giorno del Signore”.

Ci è di esempio la Vergine Maria, la “Gran Mandre di Dio”, che non solo si prende cura con tenerezza del Bambino ma, come si legge nel vangelo, “da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”.  E’ davvero necessario, non solo avere cura verso gli altri, specie i più piccoli, ma anche fermarsi, riflettere, meditare, “lasciarci cambiare il cuore dall’emergenza che abbiamo vissuto – e stiamo vivendo – permettere cioè che, attraverso questo momento storico, Dio trasformi i nostri criteri abituali di interpretazione del mondo e della realtà”.

Alcune domande, su cui soffermarci, le suggerisce il papa stesso: che cosa abbiamo imparato da questa situazione di pandemia? Quali nuovi cammini dovremo intraprendere per abbandonare le catene delle nostre vecchie abitudini, per essere meglio preparati, per osare la novità? Quali segni di vita e di speranza possiamo cogliere per andare avanti e cercare di rendere migliore il nostro mondo?”

Ogni tanto fermiamoci un po’ a riflettete, meditare, non solo pensando a noi stessi, ma al bene comune, cioè tenendo conto del senso comunitario, di quel ‘noi’ che apre alla fraternità universale e ci chiama “a far fronte alle sfide del nostro mondo con responsabilità e compassione”.

 Il Vangelo racconta che i pastori “andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino…” , e poi “se ne tornarono, glorificando e lodando”. E’ bello ed interessante questo “andare insieme”, questo “tornare insieme”. Non a caso il titolo del messaggio per questa giornata della pace è “Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare sentieri di pace.

Scrive il papa: “la più grande lezione che il Covid-19 ci lascia in eredità è la consapevolezza che abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, che il nostro tesoro più grande, seppure anche più fragile, è la fratellanza umana, fondata sulla comune figliolanza divina”.

Di questo ha bisogno anche la società. A ben pensarci nel 2022 abbiamo avuto due vicende destinate a lasciare una traccia profonda nel futuro che ci attende: un certo sconvolgimento climatico e diversi cambiamenti geopolitici. Ora arginare gli eventi atmosferici estremi e risolvere il nodo della convivenza tra culture, anche politiche, diversissime, costrette a condividere un unico pianeta diventato ormai terribilmente piccolo e interconnesso”, richiede la collaborazione di tutti. Ormai vige “la legge dell’interdipendenza” per cui non c’è un’autorità politica, economica, scientifica o religiosa in grado di risolvere, da sola, i problemi. C’è bisogno quindi di sviluppare una cultura del dialogo, del cambiamento della testa e del cuore e insieme di riformare le istituzioni del mondo in cui viviamo, per tracciare sentieri di pace. Davvero nessuno si salva da solo.

Anche l’esperienza sinodale, che la chiesa ci chiede di vivere, tende a rimettere al centro la parola “insieme”: “è insieme, nella fraternità e nella solidarietà, che costruiamo la pace, garantiamo la giustizia, superiamo gli eventi più dolorosi”.

Costruttori di pace insieme, a partire da noi stessi, iniziando a rivedere le nostre relazioni conflittuali, a riscrivere il perdono, a muovere il primo passo verso chi non è così amabile o ci ha fatto del male.

L’augurio che ci scambiamo è quello che nel nuovo anno possiamo camminare insieme facendo tesoro di quanto la storia ci può insegnare… e di costruire giorno per giorno, come artigiani di pace, un buon anno!

 La Gran Madre di Dio ci accompagni e ci protegga.