Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.
Come queste canne di bambù,
si piegano ma non si rompono,
così la divinità di Cristo,
come abbiamo contemplato in questi giorni,
si è abbassata fino alla nostra umanità,
anzi è arrivata fino al ‘disumano’,
ma non si è spezzata!
La morte ha piegato il suo corpo
sul legno della croce,
ma l’amore è stato più forte:
Cristo è davvero risorto,
non per sè stesso,
ma per i crocifissi di tutti i tempi,
per trarre fuori coloro che sono
negli inferni delle guerre,
dell’ingiustizia, delle dipendenze.
La pasqua torna a dirci
che non ci può rassegnare al male:
la resurrezione deve continuare
fino a quando ogni prigioniero della morte
conoscerà la liberazione, tornerà a rivivere.
Voi sapete ciò che è accaduto…
come Dio consacrò
in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret,
…lo uccisero appendendolo a una croce,
ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno.
Nella loro semplicità queste canne di bambù
legate insieme, tre a tre, per sostenere i fiori,
parlano del mistero della Trinità:
il Padre ha risuscitato il Figlio
che ha consegnato lo Spirito.
Solo se legati gli uni agli altri
anche noi vivremo e saremo generativi,
in un mondo ‘desertico’,
faremo sbocciare i fiori!
Come ha fatto Maria di Magdala,
occorre però invertire i nostri percorsi:
non più diretti verso luoghi di morte,
non più ritorni al passato,
non più itinerari solitari,
ma incamminati sulla via della speranza,
aperti a percorsi inediti,
procedendo tutti insieme,
quasi correndo,
perché il mondo non può aspettare!
E come Pietro e il discepolo che Gesù amava,
andiamo a vedere la tomba vuota
per credere e tornare nella Galilea delle genti
ad annunciare che è davvero possibile
uscire dai nostri oscuri sepolcri,
evitare i cimiteri nei fondali dei mari,
sconfiggere paure e solitudini!
Cristo è davvero risorto!
Possiamo tornare a cantare
la bellezza della fraternità,
la possibilità della pace.
la vittoria su ogni morte!
Se siete risorti con Cristo,
cercate le cose di lassù,
dove è Cristo, seduto alla destra di Dio;
rivolgete il pensiero alle cose di lassù,
non a quelle della terra.
Come le canne di bambù
affondano le loro radici profonde
in terre paludose
e con leggerezza si innalzano
in alto verso il cielo,
anche noi nel battesimo,
siamo stati immersi nella morte di Cristo
e siamo risorti a vita nuova con Lui.
Il mondo continua ad appesantire
i nostri passi:
rischiamo di assuefarci al male
e rassegnarci alle logiche di morte.
E’ tempo per la Chiesa, l’amata sposa,
di alzare gli occhi al cielo
e posare lo sguardo sul Vivente,
sul bel volto dello sposo.
Questo addobbo, quasi nuziale,
parla dell’amore sponsale,
unico, totale, fedele,
fecondo e per sempre
di Gesù, l’unico capace di vincere
la ‘stanchezza’ della nostra speranza,
di rimettere in piedi chiunque e comunque,
di guarire le ferite
dei tradimenti e dei fallimenti.
L’amore è più forte della morte:
lasciamoci amare da questo sposo!
incorporati a Lui nel Battesimo,
uniti a Lui nell’Eucarestia,
innamorati di Lui incontrabile
nel volto della gente
possiamo essere collaboratori
della risurrezione del mondo!
E’ Pasqua!
Ci attendono nuovi cammini,
si aprono davanti a noi possibilità impensabili:
davvero chi sta per terra o sottoterra
può rialzarsi;
chi è troppo solo
può tornare a camminare insieme;
chi è ancora sulla croce può risorgere!
Cristo è davvero risorto,
con lui possiamo risorgere.
Alziamo gli occhi
Vedremo le tenebre diradarsi,
Scopriremo la bellezza dell’aurora,
splenderà il sole sulle nostre notti!
Buona Pasqua!