PIEGARSI SENZA SPEZZARSI – domenica di Pasqua 09.04.2023

Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.

Come queste canne di bambù,

si piegano ma non si rompono,

così la divinità di Cristo,

come abbiamo contemplato in questi giorni,

si è abbassata fino alla nostra umanità,

anzi è arrivata fino al ‘disumano’,

ma non si è spezzata!

La morte ha piegato il suo corpo

sul legno della croce,

ma l’amore è stato più forte:

Cristo è davvero risorto,

non per sè stesso,

ma per i crocifissi di tutti i tempi,

per trarre fuori coloro che sono

negli inferni delle guerre,

dell’ingiustizia, delle dipendenze.

La pasqua torna a dirci

che non ci può rassegnare al male:

la resurrezione deve continuare

fino a quando ogni prigioniero della morte

conoscerà la liberazione, tornerà a rivivere.

Voi sapete ciò che è accaduto…

come Dio consacrò

in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret,

…lo uccisero appendendolo a una croce,

ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno.

Nella loro semplicità queste canne di bambù

legate insieme, tre a tre, per sostenere i fiori,

parlano del mistero della Trinità:

il Padre ha risuscitato il Figlio

che ha consegnato lo Spirito.

Solo se legati gli uni agli altri

anche noi vivremo e saremo generativi,

in un mondo ‘desertico’,

faremo sbocciare i fiori!

Come ha fatto Maria di Magdala,

occorre però invertire i nostri percorsi:

non più diretti verso luoghi di morte,

non più ritorni al passato,

non più itinerari solitari,

ma incamminati sulla via della speranza,

aperti a percorsi inediti,

procedendo tutti insieme,

quasi correndo,

perché il mondo non può aspettare!

E come Pietro e il discepolo che Gesù amava,

andiamo a vedere la tomba vuota

per credere e tornare nella Galilea delle genti

ad annunciare che è davvero possibile

uscire dai nostri oscuri sepolcri,

evitare i cimiteri nei fondali dei mari,

sconfiggere paure e solitudini!

Cristo è davvero risorto!

Possiamo tornare a cantare

la bellezza della fraternità,

la possibilità della pace.

la vittoria su ogni morte!

Se siete risorti con Cristo,

cercate le cose di lassù,

dove è Cristo, seduto alla destra di Dio;

rivolgete il pensiero alle cose di lassù,

non a quelle della terra.
Come le canne di bambù

affondano le loro radici profonde

in terre paludose

e con leggerezza si innalzano

in alto verso il cielo,

anche noi nel battesimo,

siamo stati immersi nella morte di Cristo

e siamo risorti a vita nuova con Lui.

Il mondo continua ad appesantire

i nostri passi:

rischiamo di assuefarci al male

e rassegnarci alle logiche di morte.

E’ tempo per la Chiesa, l’amata sposa,

di alzare gli occhi al cielo

e posare lo sguardo sul Vivente,

sul bel volto dello sposo.

Questo addobbo, quasi nuziale,

parla dell’amore sponsale,

unico, totale, fedele,

fecondo e per sempre

di Gesù, l’unico capace di vincere

la ‘stanchezza’ della nostra speranza,

di rimettere in piedi chiunque e comunque,

di guarire le ferite

dei tradimenti e dei fallimenti.

L’amore è più forte della morte:

lasciamoci amare da questo sposo!

incorporati a Lui nel Battesimo,

uniti a Lui nell’Eucarestia,

 innamorati di Lui incontrabile

nel volto della gente

possiamo essere collaboratori

della risurrezione del mondo!

E’ Pasqua!

Ci attendono nuovi cammini,

si aprono davanti a noi possibilità impensabili:

davvero chi sta per terra o sottoterra

può rialzarsi;

chi è troppo solo

può tornare a camminare insieme;

chi è ancora sulla croce può risorgere!

Cristo è davvero risorto,

con lui possiamo risorgere.

Alziamo gli occhi

Vedremo le tenebre diradarsi,

Scopriremo la bellezza dell’aurora,

splenderà il sole sulle nostre notti!

Buona Pasqua!