TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE – Non agonia ma un parto

Se diamo uno sguardo dentro di noi e attorno a noi, forse avvertiamo la stessa sensazione dei discepoli del Signore di fronte alla prospettiva della croce: un “immersione nella notte”, in quelle tenebre che non permettono di vedere cosa ci sia oltre le ombre. Eppure c’è un invito del profeta Daniele a protendere lo sguardo dentro le visioni notturne: “Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo”. E’ proprio così le tenebre non sono altro che il preludio della luce!

Dentro il buio che attraversiamo, in alcuni momenti, c’è qualcuno che diventa “luminoso”, diventa luce che permette di vedere la realtà, non superficialmente, ma profondamente. E’ quanto racconta il vangelo: “il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce”. Gesù si fa vedere al di là dell’apparenza: si transfigura, si fa vedere al di là dell’immagine superficiale delle cose.  Ma tutto questo avviene a delle condizioni: occorre, come Pietro, Giacomo e Giovanni, salire in alto, andare in disparte, e soprattutto, come suggerisce la voce del Padre, mettersi in ascolto. Allora vedremo il volto e le vesti di Cristo che emanano una luce così intensa da diradare le tenebre.

Papa Francesco, parlano agli universitari, nell’ambito della GMG di Lisbona, ha usato un’immagine interessante: “Amici, permettetemi di dirvi: cercate e rischiate, cercate e rischiate. In questo frangente storico le sfide sono enormi, gemiti dolorosi. Stiamo vedendo una terza guerra mondiale a pezzi. Ma abbracciamo il rischio di pensare che non siamo in un’agonia, bensì in un parto; non alla fine, ma all’inizio di un grande spettacolo. Ci vuole coraggio per pensare questo. Siate dunque protagonisti di una “nuova coreografia” che metta al centro la persona umana, siate coreografi della danza della vita”. 

Si, noi crediamo come scrive S. Agostino che “alla fine del mondo però tutti avranno lo splendore che il Signore mostrò in se stesso. Le sue membra risplenderanno come risplendette il capo”. Immersi nelle tenebre stiamo andando incontro alla luce, siamo certi che dopo la croce c’è la risurrezione, che i nostri occhi contempleranno il sole senza tramonto!