- IL MARE E IL TORMENTO
Un mare in tempesta, una barca sballottata dalle onde e la paura dell’equipaggio, tra cui anche un bambino. E’ quanto rappresenta una tela che il maestro Battista Santori ha dipinto pensando di regalarla per metterla nella cappella del Santissimo. Un graditissimo dono per la nostra comunità che ha visto sorgere, fin dall’inizio, attorno alla Chiesa tante case di pescatori. Il mare evoca il “tormento” di ogni tempo. Quanti lutti nella nostra città per il naufragio di motopescherecci!? Quante vite, ammassate su barconi della speranza, partiti dalle coste africane, sono state inghiottite dalle onde del Mediterraneo seppellendo sogni di giovani, uomini e donne?! Il mare, sia nella Bibbia come anche nelle antiche culture del vicino Oriente, da sempre è simbolo del caos primordiale, della morte e del male. Il tempo di Avvento si apre mentre abbiamo negli occhi le immagini di quanto sta accadendo nella terrà di Gesù: azioni disumane che, dentro un piccolissimo territorio, portano distruzione e morte, non solo tra i soldati ma anche tra bambini, anziani, mamme. E non solo in quei territori, ma anche in Ucraina e in tante altre parti della terra. Non mancano fatti dolorosi anche nel nostro paese a partire dai numerosi femminicidi e dalla preoccupante crescita della povertà. Viviamo tempi bui, in un mondo sempre più violento che, a volte, sembra affondare come le barche che combattono contro i marosi.
- IL CIELO E LA SPERANZA
Saha, un ragazzo arrivato da poco dal pakistano, passando per la tremenda rotta balcanica, nel raccontare la sua storia, diceva: “In famiglia siamo 4 fratelli, il primo è stato ucciso dai talebani, il secondo ha disturbi mentali e, dopo di me, due sorelle. Mio padre mi diceva sempre che sono come le stelle che sono circondate dal buio ma riescono a brillare. Siamo una famiglia povera e con mio padre abbiamo maturato una decisione molto difficile soprattutto per i miei cari: andare in un altro paese per sostenere i miei familiari”. E’ davvero bella l’espressione del papà: essere come stelle che, circondate dall’oscurità, riescono a brillare. La volta stellata racconta di qualcosa di più grande di noi. Nel buio della notte, come i Magi, anche noi possiamo trovare qualche “stella”per intravvedere la strada, su cui incamminarsi insieme, verso Colui che, solo, sa sedare le tempeste: “Sgridò il vento e disse al mare: Taci, calmati! Furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: Chi è costui al quale anche il vento e il mare obbediscono?” (Mc 4,35-41). Il tempo di Avvento ci invita ad alzare gli occhi fino al cielo da dove tornerà il Signore Gesù per prenderci con se. “A Dio dobbiamo con forza chiedere di farci vedere quella stella che ci spinge verso qualcosa in più rispetto alle nostre abitudini, perché quella stella ci porterà a contemplare Gesù, quel bimbo che nasce a Betlemme e che vuole la nostra piena felicità” (papa Francesco). Senza Dio non troveremo la via della pace!
3. IL PRESEPE E LA LUCE
Ottocento anni fa S. Francesco, in un momento difficile della sua vita, mentre si trovava nella valle reatina, la notte di Natale del 1223, a Greccio, fece il primo presepe. Voleva rivivere quella notte luminosa e gloriosa per cui fece preparare una greppia con il fieno, il bue e l’asinello ma non il Bambinello, reale o raffigurato. Il Signore si fece presente nella predica del Santo Poverello fece che toccò il cuore degli astanti e nella celebrazione dell’Eucarestia. In questo tempo di Natale siamo chiamati anche noi a ridestare il Cristo dimenticato nei nostri cuori, anche attraverso il segno del presepe, ma soprattutto attraverso l’ascolto della Parola e lo spezzare il pane, nell’Eucarestia ma anche con chi ha fame. I tempi in cui visse il santo di Assisi erano anch’essi segnati da guerre e crociate, ieri come oggi, c’è bisogno che nasca il Cristo in questo nostro cuore che ha dimenticato l’amore. Solo così può farsi spazio la speranza! Dice papa Francesco che “nella notte di Natale due sono i segni che ci guidano nel riconoscere Gesù. Uno è il cielo pieno di stelle. Sono tante, un numero infinito, quelle stelle, ma fra tutte spicca una stella speciale, quella che spinge i Magi a partire dalle proprie case e iniziare un viaggio, un cammino che essi non sapevano dove li avrebbe condotti”. Non basta accendere tante luminarie nelle nostre città, occorre cercare una luce più in alto, perché si diradano davvero le tenebre che avvolgono cuori e città.
4. UN SEGNO
- IL MARE E IL TORMENTO: su una parete della chiesa verrà rappresentato con della stoffa il mare e i ragazzi dell’ACR 3 per domenica 17 prepareranno delle onde dove riporteranno alcuni tormenti dei nostri tempi (con segni o parole).
- IL CIELO E LA SPERANZA: sull’altra parte della Chiesa verrò rappresentato il cielo dove i ragazzi dell’ACR 1 e 2 metteranno le stelle con il proprio nome o una parola che parla di speranza.
- IL PRESEPE E LA LUCE: sul presbiterio verrà allestito un presepe preparato di domineca in domenica.
- LE TAPPE
3 DICEMBRE – 1 DOMENICA DI AVVENTO: DESTARSI
Dal Vangelo secondo Marco 13,33-37
Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà, fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!
Nel presepe allestito un bambino pone la statuina del dormiente.
10 DICEMBRE – 2 DOMENICA DI AVVENTO – CERCARE
Dal Vangelo secondo Marco 1,1-8
Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri
Un bambino pone la statuina dell’uomo con la lanterna o di un pastore in cammino.
17 DICEMBRE – 3 DOMENICA DI AVVENTO – MERAVIGLIARSI
Dal Vangelo secondo Giovanni 1,6-8.19-28
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Un bambino pone la statuina dell’incantato.
24 DICEMBRE – 4 DOMENICA DI AVVENTO – GUARDARE IN ALTO
Dal Vangelo secondo Luca 1,26-38
Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. E l’angelo si allontanò da lei.
Un bambino pone la statuina della donna
25 dicembre 2023
Dal Vangelo secondo Luca 2,15-20 [I pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
- PROGETTO NATALE E IMPEGNI
QUESTA E’ CASA TUA!
Nel mese del ciao ci siamo detti con lo slogan “questa è casa tua” ci siamo detti che il creato è casa nostra e dobbiamo custodirlo, la comunità è casa nostra e dobbiamo curare le relazioni, non solo tra di noi ma anche con i nonni, le persone anziane.
Nel I tempo della Catechesi riscopriamo il battesimo come porta per entrare nella Casa della Chiesa ed i talenti di ognuno per essere ‘protagonisti’ nella Chiesa e nel mondo imparando a camminare insieme e vivendo la sinodalità e la corresponsabilità.
Nel tempo di Natale riproduciamo in Chiesa (lungo le pareti) il mare per ricordare il tormento del mondo, il cielo per riaccendere la speranza e il presepe (prebisterio) per affidarci al principe la pace.
- Novena dell’Immacolata
- 01 dicembre GMG diocesana
- 09 dicembre Falò
- 10 dicembre ritiro operatori pastorali
- 15 dicembre secondo incontro sinodale
- 16 dicembre ritiro di avvento ACR
- 17 dicembre giornata Caritas
PER I GENITORI
- Incontri per genitori con tavoli sinodali e momento di preghiera
- Scout veglia di Natale