CAMMINARE, PENSARE E BENEDIRE – Te Deum 31.12.2023

1. COME I PASTORI

Portiamo ancora una volta il nostro sguardo sul presepe. Il vangelo ci parla dei pastori. Dispersi nella campagna, si muovono insieme verso Betlemme, per trovare il Messia.  Vanno in fretta, fiduciosi nelle parole dell’Angelo. Quando arrivano trovano una famiglia di poveri Ebrei, muti come il cielo. E proprio loro riferiscono chi era quel Bambino.  Alla fine “se ne tornano glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano visto e udito, com’era stato detto loro”. Lodano il Signore perchè hanno “udito e visto”: hanno udito la parola dell’Angelo ed hanno visto il figlio di Dio, in quel Bambino di Betlemme.

Nella notte di questa nostra storia, anche noi troviamo nella Parola di Dio, proclamata dalla Chiesa, una luce che ci permette di intravvedere la via che porta a Cristo. Si tratta ancora una volta di incamminarci insieme, senza indugio, per incontrare il Figlio di Dio. E’ quanto ci chiede papa Francesco invitandoci a vivere la sinodalità! In un mondo che sta diventando sempre più individualista, come i pastori, dopo aver ‘udito e visto’ camminiamo insieme, lodando, glorificando Dio e annunciando quanto ha fatto per noi.

E’ quanto abbiamo cercato di fare in questo anno che giunge al termine: ci siamo messi in ascolto di quanto lo Spirito dice oggi alla Chiesa e abbiamo cercato di scorgere il volto del Cristo non solo nei sacramenti, segni della sua presenza, ma anche nel volto dei fratelli e delle sorelle, specie dei tanti piccoli e soli. Siamo qui allora per lodare e glorificare Dio. Sentiamo il bisogno di ringraziare Dio per il suo farsi vicino, perché continua ad amarci con tenerezza, perché ha compassione e misericordia verso di noi.

In modo particolare vogliamo ringraziare Dio per 31 bambini che abbiamo battezzato, per i 30 ragazzi che hanno ricevuto la cresima, per i 51 ragazzi e ragazze che hanno ricevuto i sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucarestia, per le 10 coppie che si sono sposate.

2. COME MARIA

Il vangelo annota che Maria custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. Nell’iconografiaorientale la madre di Gesù viene rappresentata ‘pensosa’. Aveva “concepito nella carne”, sente la necessità di “meditare nel suo cuore”. In un tempo in cui facciamo fatica a vivere ‘arte del pensare’, forse, anche noi, dobbiamo fare spazio alla riflessione, alla meditazione.

Come per Maria non basta aver concepito Gesù ma deve accoglierlo nel cuore, anche noi dobbiamo riflettere su come accogliamo Gesù nella nostra vita! I pastori odono, vedono, lodano Dio e poi annunciano. Anche noi abbiamo udito la Parola, abbiamo incontrato il Signore, ma viene da chiedersi dove sono coloro che nel tempo hanno ricevuto i sacramenti? Quanti ragazzi, giovani, adulti sono ‘scomparsi’ dalla vita della comunità dopo i sacramenti dell’Eucarestia, della Cresima, del matrimonio? Quale è la nostra presenza nella Chiesa ma anche nella società? Noi cristiani facciamo la differenza nel mondo del lavoro, del sociale, della politica? In una società sempre più dipendente dai vari idoli riusciamo davvero a vivere la libertà dei figli di Dio, a rispettare la dignità di ogni persona, a rimanere umani?

Nella lettera ai galati San Paolo afferma: “Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli”. Gesù è nato “sottomesso” alla legge, ma per riscattare quanti vi sono sottomessi, come dire che nel passato eravamo schiavi, ora siamo chiamati a vivere questa libertà dei figli di Dio!

3. COME ARONNE

Il Signore un tempo ha parlato a Mosè dicendo di chiedere ad Aronne e ai suoi figli di benedire il popolo. Mentre ci apprestiamo a vivere un tempo nuovo invochiamo anche per noi la benedizione di Dio. Lasciamoci benedire: ” Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”. Chi conosce il volto del Padre si scopre figlio e quindi si impegna a vivere in pace da fratelli e sorelle. Ci benedica Dio perché possiamo ritrovare la pace, pace nelle terre straziate dalle guerre, a cominciare da quella in atto nel paese di Gesù; pace, pace nei cuori di ciascuno di noi e invochiamo la pace anche sui 76 fratelli e sorelle che sono tornati nella casa del Padre. Maria, la gran Madre di Dio, ci accompagni ad intraprendere finalmente sentieri di riconciliazione di pace.