Non si può vivere senza aprire gli occhi sulla realtà. E’ quanto fa anche Dio che sempre vede e ascolta: “Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele” (Es 3,7-8). Se posiamo lo sguardo su questa nostra storia, è innegabile che, in un mondo dove tutti parlano di libertà, si registrano dipendenze come non mai. Basti pensare all’uso di sostanze, all’abuso dell’alcool, alle varie forme di gioco d’azzardo. Queste forme di idolatria rendono meno lucide le persone, fino ad eliminare le domande importanti della vita, come il “dove sono?” e il “dove sono i miei fratelli”. Eppure, ieri come oggi la storia registra il dolore di chi è oppresso, messo da parte, considerato semplicemente uno scarto. Dice papa Francesco nel suo messaggio per la quaresima 2024: “Anche oggi il grido di tanti fratelli e sorelle oppressi arriva al cielo. Chiediamoci: arriva anche a noi? Ci scuote? Ci commuove? Molti fattori ci allontanano gli uni dagli altri, negando la fraternità che originariamente ci lega”.
Dobbiamo ammettere che siamo ancora nella terra della schiavitù, sotto le bombe dei potenti di turno, dentro politiche economiche che generano ingiusti e scandalosi squilibri, esposti sempre di più a rischiose manipolazioni dovute a scoperte scientifiche finalizzate agli interessi di pochi. Ed allora è tempo di un ulteriore esodo. Un uscire, un mettersi in cammino che comporta, prima ancora di arrivare alla terra promessa, il passaggio per il deserto. Abbiamo più che mai bisogno di questo luogo che sa di essenzialità e di silenzio, possibilità di gustare la bellezza del primo amore con quel Dio che rimane l’unica possibilità di scollarsi di dosso ogni catena!
Solo nel Signore possiamo trovare la forza per non spegnere i sogni, per credere nella possibilità di cambiamento, per non stancarci di lottare perchè mai venga meno la speranza. Il papa dà un’indicazione preziosa sul cosa fare: “La forma sinodale della Chiesa, che in questi anni stiamo riscoprendo e coltivando, suggerisce che la Quaresima sia anche tempo di decisioni comunitarie, di piccole e grandi scelte controcorrente, capaci di modificare la quotidianità delle persone e la vita di un quartiere: le abitudini negli acquisti, la cura del creato, l’inclusione di chi non è visto o è disprezzato. Invito ogni comunità cristiana a fare questo: offrire ai propri fedeli momenti in cui ripensare gli stili di vita; darsi il tempo per verificare la propria presenza nel territorio e il contributo a renderlo migliore”.
Con il Consiglio Pastorale abbiamo pensato innanzitutto di proporre spazi di riflessione e di preghiera e qualche iniziativa di condivisione. Dice infatti il papa: “agire è anche fermarsi. Fermarsi in preghiera, per accogliere la Parola di Dio, e fermarsi come il Samaritano, in presenza del fratello ferito…Non avere altri dèi è fermarsi alla presenza di Dio, presso la carne del prossimo”.
- Per quanto riguarda la preghiera vorremmo suggerire, per chi può, la partecipazione alla celebrazione Eucarestia quotidiana e alle lodi del mattino alle 06.30 dal lunedì al venerdì. Ogni settimana poi ci sarà il giovedì dalle 17.30 alle 18.30 l’Adorazione Eucaristica e ogni venerdì alle ore 18.00 la Via Crucis.
- Per quanto riguarda momenti di riflessione e di incontro: per le famiglie pensiamo di organizzare con gli educatori/catechisti dei “tavoli sinodali” per piccoli di gruppi. Nella nostra comunità vivono molto anziani, a volte soli, ed allora vorremmo invitare a vivere insieme il giovedì pomeriggio presso la Sala papa Francesco con l’Unitalsi o gli incontri del gruppo delle casalinghe. Chiaramente ci vorrebbero altri animatori, anche giovani! I nostri ministri della comunione e noi preti siamo disponibili per portare a casa la comunione a chi non può venire in Chiesa.
- Per quanto riguarda la condivisione il pensiero va oltre i confini della nostra comunità e del nostro paese, fin là dove guerre e ingiustizie procurano povertà, sofferenza e morte. Per questo motivo, all’inizio del tempo quaresimale, domenica 18 febbraio 2024, vivremo un gesto di solidarietà e partecipazione ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni colpite dal conflitto in Terra Santa, aderendo alla colletta nazionale indetta dalla CEI.
Da lunedì 19 febbraio inizieremo la visita alle famiglie per la benedizione. Sulla pagina facebook della parrocchia indicheremo giornalmente le vie dove passeremo (sanfilipponerisbt). Grazie fin d’ora per l’accoglienza.
Incamminiamoci verso la Pasqua vivendo la fede, la speranza e la carità: “La fede e la carità tengono per mano questa bambina speranza. Le insegnano a camminare e, nello stesso tempo, lei le tira in avanti” (Messaggio quaresima 2024)