Nel mondo delle mascherine ormai sono rimasti visibili solo gli occhi! Non è cosa da poco conto. Scrive S. Weil: “lo sguardo è ciò che salva”!
Ci stiamo preparando ad un Natale diverso. Un po’ più povero. Con meno amici, meno familiari, meno regali, meno frenesia e, forse con più raccoglimento, più riflessione, più spiritualità. I nostri occhi torneranno a guardare il presepe, che prepareremo nelle nostre case e nelle nostre Chiese, e vedremo ancora la povertà del Figlio di Dio che viene sulla terra.
Contemplare Gesù bambino, nato in una grotta di pastori, ci aiutare a non distogliere gli occhi dai tanti poveri, come quel Lazzaro del vangelo, che doveva accontentarsi delle briciole che cadevano dai sontuosi banchetti dei ricchi. Oggi di ricchi ne sono rimasti davvero pochi, mentre la pandemia ha fatto emergere la nostra povertà ma ha fatto crescere anche la solidarietà. Lo abbiamo visto nelle nostre Caritas: se tante sono le mani tese per ricevere, davvero tante sono le mani tese per donare!
In questo tempo di avvento non chiudiamo gli occhi su chi attende un pane, una casa e po’ di affetto, non lasciamo che solo i cani lecchino le ferite affettive di chi non ha più nessuno, non abbandoniamo nessuno “al freddo e al gelo”!
La Caritas diocesana, per affrontare l’emergenza dei senza fissa dimora, che d’inverno diventa ancora più drammatica, grazie ad una donazione ha realizzato un progetto chiamato “La casa di Lazzaro” per accogliere in piccoli container una decina di persone.
Domenica 20 dicembre, anche nella nostra comunità tendiamo la mano per chiedere una preghiera e un aiuto per portare avanti questo progetto e per accompagnare anche altri fratelli in difficoltà. Quanto verrà raccolto, sarà utilizzato per attivare tirocini formativi, laboratori creativi, attività culturali, e per continuare a garantire un tetto, un pasto, un sostegno economico.
Ma tutti abbiamo bisogno di tendere la mano, come ognuno ha bisogno di sperimentare la bellezza di donare e di ricevere un dono. Ed allora vorremmo proporre alle famiglie, ma con una variante, l’iniziativa, raccolta ormai da più parti, delle ‘Scatole di Natale’, partita dall’idea di una giovane mamma di Milano.
I diversi componenti della famiglia in questo periodo preparano una ‘Scatola di Natale” con dei doni per portarla in Chiesa per condividere un dono con altri, e possibilmente ne preparano altre da scambiarsi in casa la notte della vigilia.
E’ un piccolo gesto che può aiutarci ad aprire gli occhi su chi ci sta accanto e che ci ricorda, ancora una volta, che siamo “fratelli tutti”. Sarà un Natale diverso, così sarà un bel Natale!
Ps. COME PREPARARE LA SCATOLA DI NATALE?
Basta prendere una scatola, quelle delle scarpe vanno benissimo, e mettere dentro cose nuove non usate: una cosa calda (guanti, sciarpa, cappellino); una cosa ‘golosa’ (cibo non deperibile come torroni ecc.); un passatempo (libro, rivista, sudoku, matite ecc.); un prodotto di bellezza (crema, bagno schiuma, profumo). Sarebbe bello accompagnare il tutto con un biglietto o un disegno con parole gentili o con una ‘letterina di Natale’. Una volta decorata si scrive a chi è destinata. scrivendo a chi è destinata. destinata ad un uomo, donna o bambino.