Gli incendi di questi giorni ci ricordano come tutto può bruciare in un batter d’occhio. Se ci pensiamo bene così è anche per la nostra vita: basta un nulla e tutto sembra finire!
Ma proprio nel mezzo di questa estate di fuoco, la Chiesa viene a ricordarci che altro è il nostro destino, e lo fa invitandoci a contemplare la creatura più bella. Se Cristo è la primizia dei risorti, Maria, per singolare privilegio, è la prima che fa esperienza della vita risorta. Là dove la morte sembra incenerire tutto, Dio interviene portando a compimento la vita. Dice l’apostolo: “l’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte”, perché Cristo ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi. Succederà quello che avviene nella natura: dopo ogni incendio la vegetazione non si dà per vinta ma ricomincia ad abitare il territorio.
Maria ci insegna che la vita piena, il paradiso, è il punto di arrivo di una storia che inizia nello spazio e nel tempo. Il cielo è la conseguenza di una vita fatta di ‘si’ detti a Dio, di incontri segnati dalla ‘benedizione’ dell’altro, di servizio disinteressato verso chi è nel bisogno, di canto e di danza che inizia già nel grembo materno e attraversa tutta l’esistenza.
La storia non ci risparmia la lotta, ben descritta dal libro dell’Apocalisse: si può essere vestiti di sole, si può avere la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle sul capo, ma la vita sarà comunque come il travaglio del parto, ci sarà sempre un drago pronto a divorare ciò che nasce. Eppure nonostante questo si può dare spazio alla lode, alla festa, alla speranza perché l’ultima parola è del Dio della vita!
Ecco la bella notizia di oggi: stare dentro la storia come ha fatto Maria di Nazareth, rivestendo la vita di bellezza, senza perdere di vista il proprio destino, che non è quello di incenerire ma di risorgere, come Cristo primizia dei risorti.
La signora Lucia ieri mi ha regalato un libro che ha scritto sulla madre. Mi colpivano le parole con cui si conclude il racconto della vita della mamma: “Con una valigia piena di umanità e forse anche di tanto non detto relegato nel più profondo del cuore, Gentilina stava per scendere all’ultima stazione e lei, ne era da sempre convinta, avrebbe trovato ad aspettarla e farle festa le persone care che se ne erano andate prima di lei”.
Ecco ciò che conta: arrivare all’ultimo appuntamento con una valigia piena di umanità, al resto penserà il Signore della vita! Non lasciamoci prendere dal disumano che segna spesso la nostra società! Maria, esperta in umanità, ci ha preceduto in cielo per accompagnarci da suo Figlio Gesù! Con Lei ci siederemo al banchetto di nozze che il Padre ha preparato per i suoi figli! E saranno con noi tutte le persone che ci hanno voluto bene e a cui abbiamo voluto bene…ed anche quelle che non abbiamo amato abbastanza e quelli a cui abbiamo lasciato solo le briciole.
Viviamo con gioia la festa dell’Assunzione di Maria, festa dell’incontro tra cielo e terra, festa dell’umanità redenta, festa che ci ricorda dove Dio vuole portare ciascuno di noi. Il Signore ci vuole con sé per sempre là dove il sole non tramonta, là dove la festa non avrà fine, là dove saremo ‘fratelli tutti’. Amen.