NATALE: L’UTILITA’ DELL’INUTILE. Auguri alla comunità.

Le stelle brillavano alte nel cielo e il chiarore della luna facevano intravvedere la strada appena tracciata  nelle campagne attorno al piccolo paese.

Una notte strana, abitata da gente in cammino, svegliata dal canto degli angeli e dall’annuncio che un Bimbo speciale era venuto alla luce.

Camminano insieme i pastori e nessuno va a mani vuote verso la grotta illuminata: chi ha preso un po’ di latte, chi del formaggio fresco e qualche focaccia, qualcuno un po’ di legna per accendere il fuoco.

Un ragazzino, che per aiutare la sua povera famiglia, già lavorava in campagna portando al pascolo le pecore di giorno, non aveva proprio niente, ma si era avviato ugualmente per vedere l’ultimo arrivato. Così per strada raccolse un po’ di quei fiori che crescono spontaneamente.

Finalmente arrivarono davanti ad una specie di stalla. Un bellissimo Bimbo giaceva nella mangiatoia, la mamma lo accarezzava. Si fecero avanti e cominciarono a consegnare i loro doni a Giuseppe. Solo quel ragazzino di nome kaled non si accostava. Aveva solo dei fiori e a cosa potevano servire in quella circostanza?

Ad un tratto però Giuseppe si volse verso di lui, lo invitò ad accostarsi e preso il mazzolino di fiorellini li porse, con uno sguardo pieno di dolcezza, a Maria, la sua giovane sposa. Erano profumatissimi e pian piano cominciò a metterli sulla paglia attorno al piccolo Gesù. A Kaled parve proprio che il piccolino avesse un particolare sorriso per lui.

Quanti bisogni avevano quella notte quella famigliola di immigrati non accolta dalla gente del paese? Provvidenzialmente la rude gente abituata ad abitare nelle campagne non fa mancare il necessario, ma quel mazzolino di fiori, apparentemente inutile, ha riscaldato il cuore di un papà e di una mamma, ha profumato quell’olezzante capanna.

Nel mondo del profitto e del mercato torna il Natale, Dio che si dona per insegnarci ancora l’utilità dell’inutile. Non riempie la vita le tante cose, a volte superflue, che possiamo avere, ma ciò che non si compra né si può pretendere: il calore di una carezza, la tenerezza di un bacio…il profumo di un fiore.

Viene Gesù, utilità dell’inutile, ridondanza di un dono che possiamo prolungare nel tempo e nello spazio perché nessuno sia scartato.

Davvero buon Natale.