NEL GIARDINO DI PASQUA – Veglia Pasquale 17.04.2022

Andrea, un bimbo che nasce, un bimbo che viene battezzato! In questa notte così buia racconta ancora una volta la storia di un Dio che è Padre. E’ Padre perché ha creato gli astri e gli oceani, le piante e gli animali, ha creato tutto ciò che esiste; E’ Padre perché ha voluto per noi questo mondo ‘tremendo e meraviglioso’: quanta bellezza possiamo contemplare già in questo giardino di Pasqua che abbellisce la nostra Chiesa!; E’ Padre perché attraverso l’amore di un papà e di una mamma ci ha chiamato alla vita, dono stupendo di cui rendiamo grazie e, come se non bastasse, insieme ad Abramo e Sara, ci ha chiamato alla fede; E’ Padre perché ama di un amore tenero, compassionevole, misericordioso tutti i suoi figli: quando ci ha visto perdere il dono prezioso della libertà, ha avuto pietà di noi, ed è intervenuto, come ha fatto un giorno per il popolo di Israele, aprendo addirittura una strada nel mare; E’ Padre perché ci ha amato così tanto da farsi “figlio”, calandosi dentro la nostra storia, mostrandoci la sua sincera e amicizia, stabilendo con noi un patto nuziale, come quello tra uno sposo e una sposa, chiedendoci di poter sostituire  il nostro cuore di pietra con un cuore di carne, capace di amare. Questa notte vogliamo volgere il cuore a questo Padre così buono che, non solo il Figlio Gesù, ma nessun figlio e figlia lascia sulla croce!

Siamo qui, insieme, ognuno con la sua storia. Veniamo dal grande silenzio del sabato santo, ma anche dai silenzi che a volte segnano le nostre relazioni, abbiamo meditato sull’amore rifiutato, abbiamo visto uccidere, non solo un uomo, ma il Cristo, abbiamo visto seppellire un morto: fatti che segnano la storia dei figli di Dio anche oggi. La cronaca purtroppo ci ha abituato a tutto questo, tv e giornali mostrano distruzione, fosse comuni, madri come Maria che vedono uccidere i figli. Ma come abbiamo sentito cantare nel preconio pasquale “

Ora ci siamo radunati per vivere questa notte speciale: “Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, risorge vincitore dal sepolcro… Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno, e sarà fonte di luce per la mia delizia.  Il santo mistero di questa notte sconfigge il male, lava le colpe, restituisce l’innocenza ai peccatori, la gioia agli afflitti. Dissipa l’odio, piega la durezza dei potenti, promuove la concordia e la pace”.

Nella notte di Cristo entrano anche le nostre notti: L’apostolo Paolo ci ha ricordato che tutti noi battezzati siamo stati battezzati nella sua morte e con lui siamo stati sepolti. Ma “come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova”. Nel Battesimo siamo nati a vita nuova, una vita che nessuna bomba, nessun missile, nessun potente di questo mondo può distruggere: possono uccidere il corpo ma non la vita! Risuoni forte, allora, nella Chiesa e nel mondo, in ognuno di noi, l’annuncio gioioso di Pasqua: Cristo è risorto, la morte non ha più potere su di lui! Permettiamo al Signore Gesù di mettere in croce il nostro uomo vecchio, per morire al peccato, ed essere viventi in Dio! Egli infatti è venuto sulla terra per donarci ciò che l’uomo fin dall’inizio voleva rubare: la vita di Dio.

Fra poco spunterà il sole del mattino, racconta il Vangelo che mentre albeggia il giardino di Pasqua si popola di donne, cercano tra i morti colui che è vivo. Arrivano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo e altre. Piene di stupore vedono la pietra rimossa del sepolcro mentre qualcuno annuncia loro: “Non è qui, è Risorto”. E annota l’evangelista. “Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli undici. Ricordiamo anche noi le parole di Gesù, abbandoniamo i luoghi della morte e mettiamoci in cammino, come le donne del Vangelo, per dire ancora una volta, a questo mondo triste e distratto, che l’ultima parola sarà della vita, che ciò che muore risorge, che il Padre farà con noi ciò che ha fatto con suo Figlio Gesù! Portiamo a tutti questo annuncio di vita: facciamolo arrivare lì dove sono state costruite fosse comuni per seppellire in morti in guerra, urliamolo sotto le acque del mediterraneo dove si è infranto il sogno di tanta gente desiderosa di un futuro migliore, sussurriamolo ad ogni cuore chiuso dei nostri fratelli e delle nostre sorelle! Quest’anno abbiamo contemplato il mistero pasquale all’ombra degli ulivi! Questa pacifica pianta, testimone nel momento delle tenebre, sicuramente sarà stata presente nel giardino di Giuseppe d’Arimatea, come lo è nel nostro giardino. Allo spuntar dell’alba di Pasqua vogliamo rifornirci del suo frutto. Abbiamo bisogno di olio per essere come lampada accesa nel buio del mondo; abbiamo bisogno di olio per ungere il nostro corpo così da vincere nella lotta contro il male e il maligno; abbiamo bisogno di olio per essere consacrati dallo Spirito del Risorto; abbiamo bisogno di olio per versarlo sui corpi deposti dalla croce; abbiamo bisogno di olio per battezzare Andrea perché accompagnato dalla sua famiglia possa rinascere a vita nuova dall’acqua e dallo Spirito.