In questo anno pastorale, fin dall’inizio, ci ha accompagnato l’icona della casa di Betania. Stiamo cercando di rendere la nostra Chiesa ‘casa ospitale’, di sederci ai piedi di Gesù per ascoltarlo come Maria e di sporcarci le mani come Marta nel servizio, senza lamentarci troppo. In quella casa abita anche il fratello Lazzaro, l’amico di Gesù che Gesù fa risorgere dalla morte.
Anche noi abbiamo bisogno di risorgere ed è possibile nella misura in cui lasciamo operare il Figlio di Dio. Egli sta in mezzo a noi per liberarci dalla morte, da ogni cecità come fa con il cieco nato, dai falsi amori che rendono infelici, come fa con la samaritana. Con Gesù possiamo percorrere i sentieri della vita, insieme ai fratelli, come ci ricorda il cammino sinodale che stiamo vivendo.
Papa Francesco nel suo messaggio per la quaresima ce ne propone due in particolare:
- “ascoltare Gesù. La Quaresima è tempo di grazia nella misura in cui ci mettiamo in ascolto di Lui che ci parla”. E ci ricorda che ci parla anzitutto attraverso la Parola di Dio, che possiamo leggere e meditare ogni giorno, e nei fratelli, soprattutto nei volti e nelle storie di coloro che hanno bisogno di aiuto.
- “non rifugiarsi in una religiosità fatta di eventi straordinari, di esperienze suggestive, ma essere nelle comunità “artigiani di sinodalità” senza paura di affrontare la realtà con le sue fatiche quotidiane, le sue durezze e le sue contraddizioni”.
Allenati alla pace, questo è il tempo di vivere gesti concreti di riconciliazione, aiutati dal Sacramento della penitenza. La parola di Dio che mediteremo ogni domenica ci indicherà il percorso:
- I domenica: il Vangelo delle tentazioni di Gesù. Libera il bene. Lungo il sentiero della vita c’è sempre chi mette dei sassi per farci inciampare. Impariamo a guardarli, a riconoscere ciò che ci è di inciampo, come ha fatto Gesù che di fronte alle tentazioni risponde con la Parola di Dio che indica quale sia il vero bene, quello che conserva in vita e sostiene le nostre fatiche: l’amore del Padre, cui è possibile ed è giusto affidare la nostra vita, convinti che Egli la custodisce e continuamente la rinnova con il suo perdono.
- II domenica: il Vangelo della Trasfigurazione. Libera la bellezza. Abramo deve uscire dalla sua terra, i discepoli devono salire sul monte, noi dobbiamo uscire dal nostro vivere segnato dall’abitudine e dalla noia: Dobbiamo aprire le porte ed incamminarci insieme con gli altri verso Tabor. Lasciamo che Dio ci parli, mettiamoci in ascolto della sua Parola che ci svela tutta la bellezza del volto del Signore, la bellezza dell’essere Figli, la bellezza di essere perdonati. Scendiamo dal monte con questo desiderio di non perdere la bellezza intuita, per ritrovarla nel cammino di ogni giorno.
- III domenica: il Vangelo della Samaritana. Libera l’amore. La donna samaritana si è sentita raccontare da Gesù senza sentirsi giudicata. Anche noi possiamo presentarci davanti al Signore per dire grazie, per chiedere perdono, per rafforzare la fede nel Sacramento della Riconciliazione, secondo battesimo che possiamo vivere ogni volta che ci allontaniamo troppo dal Padre e dai fratelli. Solo Gesù puà dissetare la nostra sete di vita.
- IV domenica: il Vangelo del cieco nato. Libera lo sguardo. “Questo solo io so: prima ero cieco e ora ci vedo”: questa è la confessione di fede del cieco guarito, e dovrebbe essere la nostra stessa confessione. Gli occhi della fede ci permettono di vedere la nostra vita, la vita degli altri e tutta quanta la storia con occhi nuovi. Nel sacramento della riconciliazione ci scopriamo tutti ‘peccatori perdonati’. E’ il momento in cui si riaccende la candela della fede donataci nel Battesimo che il vento del mondo spesso spegne. Abbiamo bisogno di luce per posare lo sguardo sul volto del fratello che rivela quello del Padre.
- V domenica: il Vangelo di Lazzaro. Libera il futuro. Lazzaro viene liberato dalla morte, ma solo per un po’ di tempo. Nell’incontro con Gesù e il suo Vangelo, nell’accoglienza della comunità dei discepoli, noi veniamo liberati dalla paura della morte, quella che segna tutto il nostro agire, il nostro pensare, il nostro bisogno di rassicurazione. Tutto questo ci porta a vivere gesti concreti di riconciliazione con Dio, con i fratelli, con il creato, anche in forza della grazia donata nel sacramento della Riconciliazione. Solo così possiamo guardare al futuro con speranza.
- Passione – Pasqua. Liberati dal male. L’annuncio pasquale, “il Signore è risorto”, risuona nel deserto della nostra vita, nei cimiteri della storia, nei luoghi dell’oppressione e dell’ingiustizia. Il silenzio non è più un silenzio di morte ma di vita, un silenzio di cimitero ma di sala travaglio nel mattino che si apre alla luce che sta per sorgere sulla nostra vita, sull’intera umanità. Si accende una speranza, che invita a uscire dalle tombe, a riempire gli occhi con i colori del mondo rinnovato, a cantare la gioia di essere finalmente salvi, ad abbracciare i fratelli e le sorelle ritrovati, accolti e perdonati.
IL CAMMINO DEI RAGAZZI
Dopo essersi “allenati alla pace”, ora nel tempo quaresimale, aiutati dalla Parola di Dio, diventiamo ‘artigiani di pace’ accogliendo e dando il perdono. Ci sarà d’aiuto la riscoperta del Battesimo e del sacramento della Riconciliazione.
Dopo la celebrazione dell’Eucarestia, dove mediteremo il brano evangelico della domenica, faremo un’attività ad esso collegata. Una proposta:
I domenica -> pietre – peccato
II domenica -> parola – esame di coscienza
III domenica -> anfora – battesimo
IV domenica -> lume – assoluzione
V domenica -> bende – penitenza