“HO AVUTO PAURA, PERCHÉ SONO NUDO, E MI SONO NASCOSTO”.
Il Creatore aveva su di noi e sul cosmo un progetto di comunione, ma l’affermazione della Genesi, “Ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto”, fa intuire chenella relazione con Dio, fin dall’inizio, c’è qualcosa che non va: è segnata dalla vergogna e dalla paura. Eppure il Signore non smette mai di cercarci, anche quando ci nascondiamo. Continua a ripeterci “Dove sei?”.
“IO PORRÒ INIMICIZIA FRA TE E LA DONNA, FRA LA TUA STIRPE E LA SUA STIRPE”
Con un genere letterario particolare, la Genesi ci ricorda che l’umanità è in una situazione di lotta: “Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe”. Il tentatore, rappresentato dall’immagine del serpente, sempre cerca di instillare in noi pensieri e sentimenti che ci allontanano dallo scopo per cui siamo stati creati: la comunione. Non siamo fatti per vivere per noi stessi, ma con Dio e con gli altri! E’ interessante l’affermazione che fa Dio, in riferimento alla donna, perchè contiene una promessa luminosa: “Questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”. Questo versetto viene chiamato “il protovangelo”, ossia la prima buona notizia data all’umanità in vista della sua redenzione. Il motivo lo si intuisce: questa lotta tra l’umanità e il maligno avrà un esito favorevole per la stirpe della donna. Alla fine il male non l’avrà vinta!
“…CI HA SCELTI…PER ESSERE SANTI ED IMMACOLATI”
Per l’apostolo Paolo è con Gesù Cristo che il male riceve un colpo decisivo. Con la risurrezione di Cristo si apre per l’umanità un’epoca nuova, l’epoca in cui la morte non è più la parola ultima per cui, più che la paura e la vergogna, l’umanità può dare spazio alla lode e alla benedizione: Dio infatti “ci ha scelti, prima della creazione del mondo, per essere santi ed immacolati di fronte a Lui nella carità”.
Purtroppo, per quanto la Pasqua di Cristo ci abbia redenti e resi forti davanti agli assalti del nemico, le logiche di peccato, che il tanto male compiuto lungo la storia ha accumulato nelle nostre società e nel nostro pensare comune, continuano ad influenzarci e a condizionarci in parte. Da come vanno le cose in questo mondo, sembrerebbe impossibile ogni passaggio dal male al bene, dalla guerra alla pace, dall’ingiustizia alla condivisione. Ma l’angelo dell’Annunciazione ricorda non solo a Maria, ma a tutti noi, che “Nulla è impossibile a Dio”! La cosa importante è giocare bene la propria libertà.
È bello allora contemplare nel vangelo la libertà pienamente responsabile di Maria, che accoglie un progetto che la supera e liberamente afferma: “avvenga per me secondo la tua parola”. Parlare dell’Immacolata concezione vuol dire che Maria fu sostenuta, in modo speciale dalla grazia nell’accogliere con volontà pienamente libera la propria vocazione. E dove la libertà umana aderisce pienamente alla volontà divina il male è sconfitto! Non a caso, molti autori cristiani in quel “ella ti schiaccerà la testa” hanno visto la prefigurazione di Maria che, con la sua piena libertà, sostenuta dalla grazia di Dio, ha innescato la vittoria sul male.
La contemplazione dell’Immacolata Concezione ci richiama, come afferma S. Paolo, al fatto che anche noi, in Cristo siamo stati scelti per essere “santi e immacolati”, senza macchia, non per concezione, ma per chiamata! La nostra grandezza sta allora nel dare spazio alla grazia di Dio, allo Spirito Santo e nello scegliere liberamente il bene. Nell’umanità di Maria vediamo la nostra umanità che può aderire liberamente al sogno di Dio, senza paura e senza vergogna, affinché tutto sia orientato alla comunione con Dio e con i fratelli.